Ci sono tante belle cose da dire. Per esempio che il Peñarol è uscito bene da una parte, male dall’altra dallo 0-0 contro il Cerro. Perché se il Manya rimane primo, è comunque anche vero che ha mancato un’occasione per allungare. E il Cerro resta incollato a -1. Che in Colombia le prime quattordici squadre sono racchiuse in quattro punti. Che il Boca continua a restare imbattuto ma piange per la rottura del crociato sinistro di Viatri. Che Canteros continua a incantare. Che Neymar ormai è a 60 partite nel 2011 e, anche se fisicamente è in condizioni “straordinarie” (parole di Muricy Ramalho, il suo allenatore), mentalmente sta un po’ soffrendo (ha dichiarato che spesso prende pause di riflessione in allenamento poggiando la testa sul palo e dicendosi che deve resistere e sopportare le lunghe settimane di ritiro in nome del suo sogno, e nell’ultima partita che ha giocato si è fatto espellere per poi scoppiare in lacrime nello spogliatoio, sentendosi in colpa per aver causato la sconfitta del suo Santos contro l’Atlético-MG). Che le quattro squadre di Rio de Janeiro abbaiano dietro al Corinthians, unica ancora in corsa di San Paolo, in un Brasileirão straordinario. Se vi basta, fermatevi. Se volete di più, continuate a leggere.
- La “figura” della settimana: Fred. Per far dimenticare la sconfitta nel Fla x Flu ai suoi tifosi segna cinque gol in quattro giorni e dà sei punti al Flu che torna anche in lotta per il titolo. La forza dell’oblio.
- La squadra della settimana: la U. Catolica di Mario Lepe. Dopo una lunga serie di sconfitte e tensioni con l’allenatore a un centimetro dall’esonero fa 4 gol alla seconda in classifica in Cile, il Colo Colo. Giusto per dire “siamo vivi”.
- La partita della settimana: Independiente-Ldu Quito, ritorno ottavi Copa Sudamericana. L’Independiente vince di uno e va fuori. La Liga de Quito si difende con intelligenza e rischia di crollare solo alla fine (ma Defederico sbaglia un gol già segnato sul tabellone). Rivincita presa. Giusto così, Ramon Diaz pareva quantomeno disorientato (non dal gioco della squadra, ma da se stesso).
- La camiseta della settimana: quella rosa degli arbitri argentini. Solo per questo weekend, per festeggiare la festa della mamma.
- Il fatto della settimana: l’Argentina crolla contro il Venezuela, Messi come al solito non pervenuto. L’avevo già scritto che andranno al Mondiale, sì, ma se la dovranno sudare. La prima sconfitta in 19 partite della nazionale maggiore contro la Vinotinto (le altre diciotto erano state solo vittorie della Seleccion) è solo una delle testimonianze di equilibrio del girone sudamericano. Il Cile infatti è tornato a vincere, l’Uruguay è sempre la squadra palesemente migliore del continente nonostante il pari trovato all’ultimo secondo dal Paraguay.
- Il fatto della settimana/2: Ronaldinho è tornato al gol (su punizione) con il Brasile. Ronaldinho è tornato alla capigliatura che aveva al Mondiale 2002. Ronaldinho è tornato ad arrabbiarsi quando c’è da farlo, e per questo è stato espulso contro il Ceará (ma il Flamengo ha vinto lo stesso). Indietro di dieci anni.
- Il fatto della settimana/3: caos totale al Palmeiras. João Vitor aggredito (ma non si sa se abbia cominciato lui o i tifosi), Kléber fuori rosa dopo aver insultato più o meno tutti, Scolari che insulta invece un fotografo con parole irripetibili e poi lascia la squadra in crisi per andare in Portogallo al matrimonio del figlio proprio prima della partita contro il Fluminense. Qualcuno salvi il Verdão.
- La frase della settimana: “Adilson Batista è un ottimo allenatore, mi piace, lavora tanto, sono soddisfatto di lui. I tifosi ne hanno una cattiva opinione per colpa della stampa che ha evidenziato troppo i problemi che ha avuto nelle ultime esperienze da allenatore” (Juvenal Juvêncio, Presidente del San Paolo, dopo il pareggio 0-0 contro l’Internacional di metà settimana). Adilson Batista nella scorsa stagione ha preso il Corinthians al primo posto, sostituendo Menezes che era diventato Ct del Brasile. Il Corinthians è finito terzo, andando ai preliminari di Libertadores dai quali è stato eliminato. Poi ha allenato il Santos. È stato esonerato lasciandolo a un passo dall’esclusione dalla Copa Libertadores. Il Santos, dopo il suo addio, l’ha vinta. Infine ha preso l’Atlético-PR. Che ha lasciato ultimo in classifica. Ha avuto l’occasione al San Paolo. Dopo la sconfitta per 3-0 contro l’Atlético-GO, quattro giorni dopo il virgolettato di qualche riga fa, Juvenal Juvêncio lo ha licenziato.
- La frase della settimana/2: “La sostituzione di Núñez con Clara a 5’ dalla fine? È stata un sollievo!” (Luis Chucho Bolaños, centrocampista della Ldu Quito, sull’illuminata scelta dell’allenatore avversario Ramon Diaz, dell’Independiente, di togliere dal campo il migliore della partita con un gol da recuperare).
- La frase della settimana/3: “L’Atlético-GO per il modo di giocare è un piccolo Barcellona” (Galvão Bueno, guru dei commentatori tv brasiliani, scatena l’ilarità generale). L’Atletico-GO dopo queste parole ha battuto 3-0 il San Paolo e provocato l’esonero di Adilson Batista.
- La giocata della settimana: la rovesciata con cui Fred ha aperto la partita tra Fluminense e Coritiba. Una ‘bicicleta’ preziosa accompagnata da una ‘dancinha’ celebrativa oscena.
- Il bello del SudAmerica: essere Messi non è facile. Sali su un aereo in Venezuela, tutti ti riconoscono e impazziscono e il volo non può partire. La soluzione? Viaggiare insieme ai piloti in cabina. Batticuore.
- Il bello del SudAmerica/2: Instituto-River, ci si gioca il primato della B argentina. Finisce 0-0 e il River resta davanti di uno. La cosa bella? Cinquantasettemila persone allo stadio. Meraviglia.
- Il bello del SudAmerica/3: se vinci sei felice. Se vinci in Bolivia per la prima volta nella storia della Colombia, di più. Se lo fai da capitano, di più ancora. Luis Amaranto Perea scoppia in lacrime di felicità ed emozione in diretta tv. Commovente, cercatelo su YouTube e godetevelo.
- Il bello del SudAmerica/4: Ezequiel Rescaldani, stellina classe ’92 del Vélez, non ha la macchina. Spende un dollaro e venticinque cents al giorno per viaggiare da casa (Caballito) a Liniers in autobus (Linea 172). “Mi vergogno a chiedere un passaggio ai miei compagni di squadra”.
- Il bello del SudAmerica/5: la Bombonera che impazzisce per Farré, giocatore del Belgrano che gioca contro il Boca. Farré ha segnato il gol che ha di fatto mandato in B il River nella scorsa stagione.
- Il bello del SudAmerica/6: il giovane Wendel, della ‘base’ del Fluminense, esulta per la vittoria del Flamengo nel Fla x Flu su Twitter. Fuori rosa.
- Lo sfogo della settimana: insulti reciproci tra i presidenti di Corinthians e San Paolo. Juvenal Juvêncio dice che il problema di Andres Sanches è che è un analfabeta, Andres Sanches gli dà del ladro e truffatore.
- Lo sfogo della settimana/2: “Juvenal Juvêncio vuole parlarmi del contratto? Che bello, lo aspetto da un anno!” (un ironico Dagoberto, attaccante San Paolo, in scadenza il prossimo 19 aprile: uno dei motivi della discordia tra Juvenal Juvêncio e Andres Sanches, ma ha un migliaio di richieste sul mercato brasiliano).
- Dal SudAmerica con furore: per chi si ricorda di Andy Polo, di cui abbiamo scritto qualche settimana fa. Se c’è un momento per prendere questo ’94 che oggi è un incrocio tra Edgar Alvarez e il primo David Suazo ma che domani potrebbe diventare un crack, il momento è questo. Perché? Perché la sua squadra, l’Universitario, è in crisi economica irreversibile. Se ne andranno tutti i titolari, e lo stipendio “top” della prossima stagione sarà 5mila dollari (…). Bastano quattro noccioline e tre monetine per portare a casa una scommessa… Se qualcuno sta leggendo…
Prima del classico saluto, un abbraccio a chi soffre il dolore della perdita di Dan Wheldon. Nulla a che vedere con calcio e SudAmerica, ma per la storia che ha sarebbe stato un perfetto rappresentante di questo continente.
Futebol é paixão.
- La “figura” della settimana: Fred. Per far dimenticare la sconfitta nel Fla x Flu ai suoi tifosi segna cinque gol in quattro giorni e dà sei punti al Flu che torna anche in lotta per il titolo. La forza dell’oblio.
- La squadra della settimana: la U. Catolica di Mario Lepe. Dopo una lunga serie di sconfitte e tensioni con l’allenatore a un centimetro dall’esonero fa 4 gol alla seconda in classifica in Cile, il Colo Colo. Giusto per dire “siamo vivi”.
- La partita della settimana: Independiente-Ldu Quito, ritorno ottavi Copa Sudamericana. L’Independiente vince di uno e va fuori. La Liga de Quito si difende con intelligenza e rischia di crollare solo alla fine (ma Defederico sbaglia un gol già segnato sul tabellone). Rivincita presa. Giusto così, Ramon Diaz pareva quantomeno disorientato (non dal gioco della squadra, ma da se stesso).
- La camiseta della settimana: quella rosa degli arbitri argentini. Solo per questo weekend, per festeggiare la festa della mamma.
- Il fatto della settimana: l’Argentina crolla contro il Venezuela, Messi come al solito non pervenuto. L’avevo già scritto che andranno al Mondiale, sì, ma se la dovranno sudare. La prima sconfitta in 19 partite della nazionale maggiore contro la Vinotinto (le altre diciotto erano state solo vittorie della Seleccion) è solo una delle testimonianze di equilibrio del girone sudamericano. Il Cile infatti è tornato a vincere, l’Uruguay è sempre la squadra palesemente migliore del continente nonostante il pari trovato all’ultimo secondo dal Paraguay.
- Il fatto della settimana/2: Ronaldinho è tornato al gol (su punizione) con il Brasile. Ronaldinho è tornato alla capigliatura che aveva al Mondiale 2002. Ronaldinho è tornato ad arrabbiarsi quando c’è da farlo, e per questo è stato espulso contro il Ceará (ma il Flamengo ha vinto lo stesso). Indietro di dieci anni.
- Il fatto della settimana/3: caos totale al Palmeiras. João Vitor aggredito (ma non si sa se abbia cominciato lui o i tifosi), Kléber fuori rosa dopo aver insultato più o meno tutti, Scolari che insulta invece un fotografo con parole irripetibili e poi lascia la squadra in crisi per andare in Portogallo al matrimonio del figlio proprio prima della partita contro il Fluminense. Qualcuno salvi il Verdão.
- La frase della settimana: “Adilson Batista è un ottimo allenatore, mi piace, lavora tanto, sono soddisfatto di lui. I tifosi ne hanno una cattiva opinione per colpa della stampa che ha evidenziato troppo i problemi che ha avuto nelle ultime esperienze da allenatore” (Juvenal Juvêncio, Presidente del San Paolo, dopo il pareggio 0-0 contro l’Internacional di metà settimana). Adilson Batista nella scorsa stagione ha preso il Corinthians al primo posto, sostituendo Menezes che era diventato Ct del Brasile. Il Corinthians è finito terzo, andando ai preliminari di Libertadores dai quali è stato eliminato. Poi ha allenato il Santos. È stato esonerato lasciandolo a un passo dall’esclusione dalla Copa Libertadores. Il Santos, dopo il suo addio, l’ha vinta. Infine ha preso l’Atlético-PR. Che ha lasciato ultimo in classifica. Ha avuto l’occasione al San Paolo. Dopo la sconfitta per 3-0 contro l’Atlético-GO, quattro giorni dopo il virgolettato di qualche riga fa, Juvenal Juvêncio lo ha licenziato.
- La frase della settimana/2: “La sostituzione di Núñez con Clara a 5’ dalla fine? È stata un sollievo!” (Luis Chucho Bolaños, centrocampista della Ldu Quito, sull’illuminata scelta dell’allenatore avversario Ramon Diaz, dell’Independiente, di togliere dal campo il migliore della partita con un gol da recuperare).
- La frase della settimana/3: “L’Atlético-GO per il modo di giocare è un piccolo Barcellona” (Galvão Bueno, guru dei commentatori tv brasiliani, scatena l’ilarità generale). L’Atletico-GO dopo queste parole ha battuto 3-0 il San Paolo e provocato l’esonero di Adilson Batista.
- La giocata della settimana: la rovesciata con cui Fred ha aperto la partita tra Fluminense e Coritiba. Una ‘bicicleta’ preziosa accompagnata da una ‘dancinha’ celebrativa oscena.
- Il bello del SudAmerica: essere Messi non è facile. Sali su un aereo in Venezuela, tutti ti riconoscono e impazziscono e il volo non può partire. La soluzione? Viaggiare insieme ai piloti in cabina. Batticuore.
- Il bello del SudAmerica/2: Instituto-River, ci si gioca il primato della B argentina. Finisce 0-0 e il River resta davanti di uno. La cosa bella? Cinquantasettemila persone allo stadio. Meraviglia.
- Il bello del SudAmerica/3: se vinci sei felice. Se vinci in Bolivia per la prima volta nella storia della Colombia, di più. Se lo fai da capitano, di più ancora. Luis Amaranto Perea scoppia in lacrime di felicità ed emozione in diretta tv. Commovente, cercatelo su YouTube e godetevelo.
- Il bello del SudAmerica/4: Ezequiel Rescaldani, stellina classe ’92 del Vélez, non ha la macchina. Spende un dollaro e venticinque cents al giorno per viaggiare da casa (Caballito) a Liniers in autobus (Linea 172). “Mi vergogno a chiedere un passaggio ai miei compagni di squadra”.
- Il bello del SudAmerica/5: la Bombonera che impazzisce per Farré, giocatore del Belgrano che gioca contro il Boca. Farré ha segnato il gol che ha di fatto mandato in B il River nella scorsa stagione.
- Il bello del SudAmerica/6: il giovane Wendel, della ‘base’ del Fluminense, esulta per la vittoria del Flamengo nel Fla x Flu su Twitter. Fuori rosa.
- Lo sfogo della settimana: insulti reciproci tra i presidenti di Corinthians e San Paolo. Juvenal Juvêncio dice che il problema di Andres Sanches è che è un analfabeta, Andres Sanches gli dà del ladro e truffatore.
- Lo sfogo della settimana/2: “Juvenal Juvêncio vuole parlarmi del contratto? Che bello, lo aspetto da un anno!” (un ironico Dagoberto, attaccante San Paolo, in scadenza il prossimo 19 aprile: uno dei motivi della discordia tra Juvenal Juvêncio e Andres Sanches, ma ha un migliaio di richieste sul mercato brasiliano).
- Dal SudAmerica con furore: per chi si ricorda di Andy Polo, di cui abbiamo scritto qualche settimana fa. Se c’è un momento per prendere questo ’94 che oggi è un incrocio tra Edgar Alvarez e il primo David Suazo ma che domani potrebbe diventare un crack, il momento è questo. Perché? Perché la sua squadra, l’Universitario, è in crisi economica irreversibile. Se ne andranno tutti i titolari, e lo stipendio “top” della prossima stagione sarà 5mila dollari (…). Bastano quattro noccioline e tre monetine per portare a casa una scommessa… Se qualcuno sta leggendo…
Prima del classico saluto, un abbraccio a chi soffre il dolore della perdita di Dan Wheldon. Nulla a che vedere con calcio e SudAmerica, ma per la storia che ha sarebbe stato un perfetto rappresentante di questo continente.
Futebol é paixão.
Nessun commento:
Posta un commento