Elenco blog personale

mercoledì 2 novembre 2011

Non ho tempo in questi giorni

Non ho tempo in questi giorni ma una notizia fantastica arriva da Espn America. Torna la NHL. Trionfo

venerdì 21 ottobre 2011

Post gara due

Andate a leggervi il blog di Mario Salvini. C'è il link qui sotto. E' la spiegazione perfetta di quello che è successo in gara 2.

giovedì 20 ottobre 2011

Pre game 2

Vado controcorrente: per me gara 2 è la partita decisiva della serie. Se Texas vince diventa favorita, se perde è quasi spacciata. Per i Rangers lancia Colby Lewis, un buon bilancio nella post-season (in carriera 4-1 e 2.37)  e qualche fuoricampo di troppo concesso nella regular. Lancia meglio in trasferta e non è un caso che giochi oggi. Dall'altra Jaime Garcia, 25 anni mancino messicano cresciuto in Texas idolatrando Fernando Valenzuela (un mito). Lui è un lanciatore casalingo, al Busch Stadium concede pochino ma è ancora in attesa della prima vittoria nei play-off.
Nessun cambio nelle file dei Cards.
Texas, invece, cambia il line-up: esce David Murphy, dentro Craig Gentry all'esterno centro con spostamento di Josh Hamilton all'esterno sinistro. Proprio il mancino è il giocatore più atteso nei Rangers. Fino adesso ha combinato poco: I Rangers tendono a non perdere due partite di fila: non è capitato nelle ultime 40 di regular season e nei play-off.
I bookmaker danno favorita Texas, io continuo con St Louis. Prevedo una partita lunga ma con Faso e Sal il tempo passa in fretta.

 ps Grande Milano nel basket

Quando i numeri spiegano ma non bastano per spiegare

Nella storia del baseball si entra soprattutto con i numeri. Negli Usa ti contano tutto nella vita di tutti i giorni, nel baseball raggiungono vette impensabili. Buona parte delle giocate di gara una delle world series entrerà a far parte della storia grazie ai numeri. Il fuoricampo di Napoli, il singolo da due punti di Lance Berkmann, il punto decisivo battuto a casa dal pinch-hitter Allen Craig. Tutto contabilizzato, perfino il colto rubando ai danni di Ian Kinsler, confezionato dal braccio fotonico di Yadier Molina. Grazie alla contabilizzazione si è quasi in grado di leggere la partita ma c'è una eccezione: la giocata difensiva di Chris Carpenter: Un  tuffofolle  per prendere l'assistenza  di Albert Pujols ed eliminare Elvis Andrus. Questa supergiocata  va a statistica con un normale 3-1. Due numeri che non bastano per capire l'essenza del gioco, lo sprezzo del pericolo di Carpenter, l'onestà di Andrus che poteva colpire il pitcher avversario, cambiando il corso della partita. Per descrivere quella giocata i numeri non bastano, ci vogliono le lettere e me ne vengono in mente quattro:  MGDB.

* per quelli che non lo sapessero Meraviglioso gioco del baseball, lo slogano coniato da Elio e Faso per questo sport.

A dopo per le previsioni di gara due.

World Series sempre uno spettacolo

Sono le World Serie s numero 107 della storia. Per me sono le 21 esime come spettatore, le seste come commentatore. Vi assicuro che l'emozione e il sonno sono sempre uguali. Sulla carta sono serie di lanciatori normali e battitori spaventosi. Quindi, per la legge di Murphy (non David dei Rangers) saranno tutte partite con pochi punti. Chi vincerà tra St Louis e Texas?. Non è ho la più pallida idea. L'unico vincente assicurato è Arthur Rhodes. All'inizio della stagione giocava con Texas. L'hanno tagliato e dopo tre giorni ha trovato ingaggio con i Cards. L'anello gli spetta di diritto anche se vince Texas. Immagino che non ci tenga a riceverlo per posta come è capitato con Bengie Molina ma a vincerlo sul campo come Lonnie Smith, che i Cards cedettero ai Royals nel lontano 1985. E' solo una delle mille storie di questo meraviglioso sport, incomprensibile per molti, ma dal fascino incredibile. Buon divertimento.

mercoledì 19 ottobre 2011

Aggiornamenti caso Fenin

Cominciano a essere chiarite le cause dell'emorragia cerebrale che ha colpito Martin Fenin.Dopo aver ingerito un cocktail di farmaci antidepressivi e alcool, il ceko è caduto dal secondo piano di un hotel. Ovviamente non ricorda nulla dell'accaduto. Terrificante.

martedì 18 ottobre 2011

La depressione

- La depressione è davvero una brutta bestia che non guarda in faccia nessuno. Giovani, vecchi, ricchi e poveri. Va trattata con rispetto. Ne soffre anche Martin Fenin. Probabilmente l'emorragia cerebrale dipende da quella maledetta malattia. Pare si fose intossicato di psicofarmaci. Brutta storia.

- Camniamo pagina e parliamo di football. I Jets hanno vinto contro i Dolphins ma la prestazione non mi è sembrata convincente. L'intercetto riportato in TD da Revis era viziato da un'interferenza abbastanza netta e se Marshall non avesse avuto le mani bucate, non sarebbe stata una passeggiata.

- Visti i penosi risultati degli Indianapolis Colts propongo di assegnare retroattivamente tutti i titoli di mvp delle ultime dieci stagioni a Peyton Manning.

- Devin Hester è uno dei giocatori più eccitanti del pianeta, non solo di football.

- Meno uno all'inizio delle World Series che potrebbero essere ribattezzate Busch-Bush Series. Bush Stadium è il nome del meraviglioso impianto di St Louis, Bush, purtroppo, è stato proprietario dei Rangers e non escludo di vederlo in tribuna a partire da gara 3.

- Prima delle World Series c'è la Champions. Per quelli che si vedono tutto segnalo la mia presenza in studio  a calciomercato.

Ciao

lunedì 17 ottobre 2011

In Sud America non sono esattamente equilibrati. Tritolo all'ennesima potenza.

Ci sono tante belle cose da dire. Per esempio che il Peñarol è uscito bene da una parte, male dall’altra dallo 0-0 contro il Cerro. Perché se il Manya rimane primo, è comunque anche vero che ha mancato un’occasione per allungare. E il Cerro resta incollato a -1. Che in Colombia le prime quattordici squadre sono racchiuse in quattro punti. Che il Boca continua a restare imbattuto ma piange per la rottura del crociato sinistro di Viatri. Che Canteros continua a incantare. Che Neymar ormai è a 60 partite nel 2011 e, anche se fisicamente è in condizioni “straordinarie” (parole di Muricy Ramalho, il suo allenatore), mentalmente sta un po’ soffrendo (ha dichiarato che spesso prende pause di riflessione in allenamento poggiando la testa sul palo e dicendosi che deve resistere e sopportare le lunghe settimane di ritiro in nome del suo sogno, e nell’ultima partita che ha giocato si è fatto espellere per poi scoppiare in lacrime nello spogliatoio, sentendosi in colpa per aver causato la sconfitta del suo Santos contro l’Atlético-MG). Che le quattro squadre di Rio de Janeiro abbaiano dietro al Corinthians, unica ancora in corsa di San Paolo, in un Brasileirão straordinario. Se vi basta, fermatevi. Se volete di più, continuate a leggere.

- La “figura” della settimana: Fred. Per far dimenticare la sconfitta nel Fla x Flu ai suoi tifosi segna cinque gol in quattro giorni e dà sei punti al Flu che torna anche in lotta per il titolo. La forza dell’oblio.

- La squadra della settimana: la U. Catolica di Mario Lepe. Dopo una lunga serie di sconfitte e tensioni con l’allenatore a un centimetro dall’esonero fa 4 gol alla seconda in classifica in Cile, il Colo Colo. Giusto per dire “siamo vivi”.

- La partita della settimana: Independiente-Ldu Quito, ritorno ottavi Copa Sudamericana. L’Independiente vince di uno e va fuori. La Liga de Quito si difende con intelligenza e rischia di crollare solo alla fine (ma Defederico sbaglia un gol già segnato sul tabellone). Rivincita presa. Giusto così, Ramon Diaz pareva quantomeno disorientato (non dal gioco della squadra, ma da se stesso).

- La camiseta della settimana: quella rosa degli arbitri argentini. Solo per questo weekend, per festeggiare la festa della mamma.

- Il fatto della settimana: l’Argentina crolla contro il Venezuela, Messi come al solito non pervenuto. L’avevo già scritto che andranno al Mondiale, sì, ma se la dovranno sudare. La prima sconfitta in 19 partite della nazionale maggiore contro la Vinotinto (le altre diciotto erano state solo vittorie della Seleccion) è solo una delle testimonianze di equilibrio del girone sudamericano. Il Cile infatti è tornato a vincere, l’Uruguay è sempre la squadra palesemente migliore del continente nonostante il pari trovato all’ultimo secondo dal Paraguay.

- Il fatto della settimana/2: Ronaldinho è tornato al gol (su punizione) con il Brasile. Ronaldinho è tornato alla capigliatura che aveva al Mondiale 2002. Ronaldinho è tornato ad arrabbiarsi quando c’è da farlo, e per questo è stato espulso contro il Ceará (ma il Flamengo ha vinto lo stesso). Indietro di dieci anni.

- Il fatto della settimana/3: caos totale al Palmeiras. João Vitor aggredito (ma non si sa se abbia cominciato lui o i tifosi), Kléber fuori rosa dopo aver insultato più o meno tutti, Scolari che insulta invece un fotografo con parole irripetibili e poi lascia la squadra in crisi per andare in Portogallo al matrimonio del figlio proprio prima della partita contro il Fluminense. Qualcuno salvi il Verdão.

- La frase della settimana: “Adilson Batista è un ottimo allenatore, mi piace, lavora tanto, sono soddisfatto di lui. I tifosi ne hanno una cattiva opinione per colpa della stampa che ha evidenziato troppo i problemi che ha avuto nelle ultime esperienze da allenatore” (Juvenal Juvêncio, Presidente del San Paolo, dopo il pareggio 0-0 contro l’Internacional di metà settimana). Adilson Batista nella scorsa stagione ha preso il Corinthians al primo posto, sostituendo Menezes che era diventato Ct del Brasile. Il Corinthians è finito terzo, andando ai preliminari di Libertadores dai quali è stato eliminato. Poi ha allenato il Santos. È stato esonerato lasciandolo a un passo dall’esclusione dalla Copa Libertadores. Il Santos, dopo il suo addio, l’ha vinta. Infine ha preso l’Atlético-PR. Che ha lasciato ultimo in classifica. Ha avuto l’occasione al San Paolo. Dopo la sconfitta per 3-0 contro l’Atlético-GO, quattro giorni dopo il virgolettato di qualche riga fa, Juvenal Juvêncio lo ha licenziato.

- La frase della settimana/2: “La sostituzione di Núñez con Clara a 5’ dalla fine? È stata un sollievo!” (Luis Chucho Bolaños, centrocampista della Ldu Quito, sull’illuminata scelta dell’allenatore avversario Ramon Diaz, dell’Independiente, di togliere dal campo il migliore della partita con un gol da recuperare).

- La frase della settimana/3: “L’Atlético-GO per il modo di giocare è un piccolo Barcellona” (Galvão Bueno, guru dei commentatori tv brasiliani, scatena l’ilarità generale). L’Atletico-GO dopo queste parole ha battuto 3-0 il San Paolo e provocato l’esonero di Adilson Batista.

- La giocata della settimana: la rovesciata con cui Fred ha aperto la partita tra Fluminense e Coritiba. Una ‘bicicleta’ preziosa accompagnata da una ‘dancinha’ celebrativa oscena.

- Il bello del SudAmerica: essere Messi non è facile. Sali su un aereo in Venezuela, tutti ti riconoscono e impazziscono e il volo non può partire. La soluzione? Viaggiare insieme ai piloti in cabina. Batticuore.

- Il bello del SudAmerica/2: Instituto-River, ci si gioca il primato della B argentina. Finisce 0-0 e il River resta davanti di uno. La cosa bella? Cinquantasettemila persone allo stadio. Meraviglia.

- Il bello del SudAmerica/3: se vinci sei felice. Se vinci in Bolivia per la prima volta nella storia della Colombia, di più. Se lo fai da capitano, di più ancora. Luis Amaranto Perea scoppia in lacrime di felicità ed emozione in diretta tv. Commovente, cercatelo su YouTube e godetevelo.

- Il bello del SudAmerica/4: Ezequiel Rescaldani, stellina classe ’92 del Vélez, non ha la macchina. Spende un dollaro e venticinque cents al giorno per viaggiare da casa (Caballito) a Liniers in autobus (Linea 172). “Mi vergogno a chiedere un passaggio ai miei compagni di squadra”.

- Il bello del SudAmerica/5: la Bombonera che impazzisce per Farré, giocatore del Belgrano che gioca contro il Boca. Farré ha segnato il gol che ha di fatto mandato in B il River nella scorsa stagione.

- Il bello del SudAmerica/6: il giovane Wendel, della ‘base’ del Fluminense, esulta per la vittoria del Flamengo nel Fla x Flu su Twitter. Fuori rosa.

- Lo sfogo della settimana: insulti reciproci tra i presidenti di Corinthians e San Paolo. Juvenal Juvêncio dice che il problema di Andres Sanches è che è un analfabeta, Andres Sanches gli dà del ladro e truffatore.

- Lo sfogo della settimana/2: “Juvenal Juvêncio vuole parlarmi del contratto? Che bello, lo aspetto da un anno!” (un ironico Dagoberto, attaccante San Paolo, in scadenza il prossimo 19 aprile: uno dei motivi della discordia tra Juvenal Juvêncio e Andres Sanches, ma ha un migliaio di richieste sul mercato brasiliano).

- Dal SudAmerica con furore: per chi si ricorda di Andy Polo, di cui abbiamo scritto qualche settimana fa. Se c’è un momento per prendere questo ’94 che oggi è un incrocio tra Edgar Alvarez e il primo David Suazo ma che domani potrebbe diventare un crack, il momento è questo. Perché? Perché la sua squadra, l’Universitario, è in crisi economica irreversibile. Se ne andranno tutti i titolari, e lo stipendio “top” della prossima stagione sarà 5mila dollari (…). Bastano quattro noccioline e tre monetine per portare a casa una scommessa… Se qualcuno sta leggendo…

Prima del classico saluto, un abbraccio a chi soffre il dolore della perdita di Dan Wheldon. Nulla a che vedere con calcio e SudAmerica, ma per la storia che ha sarebbe stato un perfetto rappresentante di questo continente.

Futebol é paixão.

domenica 16 ottobre 2011

Buona notte

- Il concetto mi sembra di averlo già espresso ma lo ripeto: "Perchè Klose non gioca più nel Bayern?"

- Essere costretti a tifare nella stessa serata per Ny Giants e Dallas Cowboys non è naturale.

- Il ritorno dei San Francisco 49ers a livelli d'eccellenza mi fa sentire più giovane. Più forte la versione Joe Montana o quella di Steve Young. Non lo so, tremende tutte e due.

- I New York Islanders sono partiti vincendo 3 partite su 4. Stento a crederci. Nel derby con i Rangers spaventosa prestazione di Julian Tavares.

-Questa notte alle 2.05 su espn america niente football ma St Louis Cards-Milwaukee Brewers. Ottima scelta per i nottambuli. Io vado a dormire visto che la commento in mattinata. Primo passaggio 16.35 su skysport 2.

Ancora forza Martin e qualche spunto della domenica pomeriggio

Secondo il sito dell'Energie Cottbus migliorano le condizioni di Martin Fenin. Bene così.

- Straordinario spettacolo in Serie A. Partite entusiasmanti, gol a raffica e capovolgimenti di fronte da palpitazioni forti. Ah no era Newcastle-Tottenham.

- Demba Ba è fortissimo, Adebayor ha buttato via la partita.

- Io tifo Tottenham ma oggi darei un punto di penalizzazione agli Spurs per l'orrenda seconda maglia.

- Kevin Gameiro, al di là dei tre gol, mi piace davvero tantissimo.

- L'Amburgo, con in panchina Frank Arnesen, ha vinto grazie all'esordiente Ivo Ilicevic (ex Kaiserslautern). Giocare bene a calcio è un'altra cosa.

- Bellissima anche la partita di Colonia, con gran gol di Prinz Poldi. L'Hannover merita di più.

- Sette punti in una settimana per l'FC Alto Adige Suedtirol. Trionfo.

Buon football

Forza Martin

Avrei voluto raccontarvi con serenità l'inizio di un ricchissimo week-end sportivo ma la precedenza va a una brutta notizia che arriva dalla Germania. Martin Fenin ha avuto un'emorragia cerebrale. Le sue condizioni sono critiche, anche se le ultime notizie sembrano più confortanti. Il suo esordio in Bundesliga con tripletta per l'Eintracht di Francoforte è rimasto memorabile. Poi non si è più ripetuto ma adesso non c'interessa nulla del suo futuro calcistico. L'importante è che si riprenda.

- Niente da aggiungere di non quanto detto ieri in cronaca sul Bayern. Si è sbloccato, invece, Andre Schuerrle. Un gol spaventoso per uno che in nazionale ha già fatto vedere grandi cose. Oggi curioso di vedere l'Amburgo e nel tardo pomeriggio l'Hannover.

- Gli All Blacks sono in finale ai mondiali di rugby. Hanno giocato da Springbooks con una solidità difensiva devastante, rubando milioni di palloni e facendo ammattire i Wallabies. Con la Francia trasformata ci sarà da divertirsi. Il precedente di 37-17 conta poco.

- Questa mattina, mentre mi gustavo la differita di gara sei dell'ALCS, ero  seriamente  preoccupato per Nelson Cruz. Come potrà reggere una partita senza cacciare la palla a distanze siderali mi sono chiesto.  Ad un certo punto aveva fatto solo un misero doppio. Poi il mondo è tornato normale ed è partita la classica mazzata. Semplicemente mostruoso. Tra l'altro nel corso della partita commentata con Tampa Bay avevo detto attenzione a Nelson Cruz perché nella post-season è sempre molto carico. Inutile dire che non pensavo ad una esplosione del genere.

- I partenti dei Texas Rangers non hanno vinto neanche una partita contro i Tigers, in compenso i rilievi (alcuni finti come Ogando e Feldmann, che sono dei partenti diventati rilievi) hanno fatto le pentole, i coperchi e anche cucinato come i migliori chef. Il baseball è uno sport strano.

- Stasera c'è gara 6 tra Cards e Birrai. Domani differita su sky. Per l'orario cercate sulla guida. Eventuale gara 7 in diretta con commento inglese.

- Notevole serata football in arrivo con Detroit-San Francisco e New England-Dallas. Noi Jets in Monday Night per non retrocedere contro i Dolphins.

- Due parole anche sul nostro hockey. Campionato straordinariamente equilibrato in questa prima parte. Nessuno o quasi riesce a vincere due partite di fila. Magari il livello medio non è entusiasmante ma l'equilibrio è uno dei fondamenti per tenere vivo l'interesse per uno sport.

Ciao a tutti

mercoledì 12 ottobre 2011

Tra lame d'oro, palloni europei e mazze a stelle e strisce

In completa controtendenza con il resto dello sport italiano, la scherma continua ad essere la solita imperturbabile macchina di medaglie. La prima giornata dei mondiali catanesi non ha fatto eccezione. 2 ori, un argento e un bronzo. Un bottino già da sogno.
Il merito è di una scuola che funziona,maestri straordinari e atleti di grande talento.

- Valentina Vezzali è nella storia e non certo da ieri. E' vero, ha una concorrenza limitata ma la sua danza del cobra ha poteri magici. Dire che si tratti di un'agonista è eufemistico. Vista giocare a carte un paio di volte: insopportabile, vuole vincere tutte le mani. Vista contare le telefonate che riceveva in Gazzetta e chiedere se la Trillini ne aveva ricevute di più o di meno. Vista in pedana ai campionati italiani liofilizzare innocenti avversarie con una cattiveria agonistica entusiasmante (chissà quante ne ha fatte smettere). Vista andare sotto 0-3 con una ragazzina, lamentarsi con il mondo, chiamare il maestro (Giulio Tomassini, l'uomo più equilibrato del pianeta, un mago autentico) e infilare 15 stoccate di fila. Un giorno mi ha confessato che da bambina quando non vinceva a 0 l'assalto le giravano le scatole per un giorno intero. La più bella, però, me l'ha regalata a L'Avana subito dopo aver vinto il titolo mondiale: "Sono felicissima perché venivo da una stagione difficile e avevo vinto solo 4 gare di coppa del mondo". Inutile aggiungere che c'è gente che 4 gare di coppa del mondo non le ha vinte neanche nei sogni. Questa è Valentina Vezzali. Simpatica o antipatica non sta a me dirlo. Sicuramente un'avversaria che nessuno si augura d'incontrare.

- Primo titolo mondiale per Aldo Montano. Sono molto contento per lui. Nonostante una gestione della sua immagine catastrofica dopo il trionfo di Atene vi posso assicurare che è un bravo ragazzo.

- Grande Gigi Tarantino. Torna sul podio a 39 anni e al suo ultimo mondiale. Non ha vinto tutto quello che poteva vincere in carriera ma rimarrà, comunque, nella storia della scherma. Per saperne il motivo potreste chiedere al mondo femminile che popola le pedane. Saprei anche alcune storie fantastiche ma la privacy m'impone il silenzio.

Passiamo al pallone.
- Ancora una volta la Germania ha interpretato al meglio una partita che le interessava relativamente. Dopo aver battuto la Turchia ha riservato lo stesso trattamento al Belgio. In gol Mesut Oezil che ha dato una bella mano ai suoi connazionali e nelle interviste post-partita non ha nascosto la sua soddisfazione.

- Il più vecchio in campo della squadra tedesca era Philipp Lahm, 28 anni a novembre. Non male.

.Il fallo di Spahic su Nasri è una delle peggiori scemenze viste ultimamente su un campo da calcio. Peccato per la Bosnia che stava facendo un'impresa incredibile. Fantastico il gol di Dzeko. La Francia nel secondo tempo ha buttato in campo tutto quello che aveva e tutto sommato ha meritato.

- Che Cassano stia diventando un giocatore serio e soprattutto continuo anche a livello internazionale?

- Anche la Spagna finisce a punteggio pieno ridicolizzando la Scozia più scarsa della storia del football.

Chiudiamo con il baseball

- Dopo le prime tre valide consecutive prese da Fister nel primo inning pensavo che Texas avrebbe passeggiato in gara 3 dell'ALCS. Mi sbagliavo in pieno. Grande reazione Tigers con Victor Martinez e soprattutto Miguel Cabrera sugli scudi. Stasera ore 22.19 gara 4 in diretta e come al solito ci sarà da divertirsi.

martedì 11 ottobre 2011

L'effetto sceicco

A scuola, con risultati alterni, hanno provato a spiegarci l'effetto Doppler (propagazione del suono se non mi ricordo male). La premiata ditta Pirlo-Caressa ha messo in circolazione l'effetto Magnus (non Norman e nemmeno Gustafsson), ma anche quello è stato recepito relativamente. L'effetto serra grava su di noi ma non sembra che la cosa ci scuota più di tanto. Insomma la parola effetto sembra non avere effetto.
Nel calcio, però, l'effetto sceicco si sta facendo sentire eccome.
Al Manchester City di Mansur Bin Zayd Al Nahian siamo ormai abituati, ma i petroldollari hanno rivitalizzato anche il Paris St Germain e messo sulla carta geografica del calcio spagnolo il Malaga.
Il fenomeno non è nuovo; prima sono arrivati gli americani, poi i russi e anche in Italia la differenza l'hanno fatta sempre i soldi. Poco importa fossero degli Agnelli, dei Moratti o di Berlusconi.
Non è il caso di scandalizzarsi, il mercato è sempre stato drogato.
C'è un unico campionato di quelli che va per la maggiore in Europa a resistere è la Bundesliga. Una squadra non può essere di proprietà straniera e lo sancisce la regola del 50+1 che deve essere tedesco.
In molti sono orgogliosi di questo regolamento, in altrettanti vorrebbero abbattere il muro per poter essere competitivi in Europa ai massimi livelli.
Non mi schiero e lascio a voi la parola, vedendo l'effetto che fa.

lunedì 10 ottobre 2011

Pallini dimezzati

Per me è stato un week-end a scartamento ridotto dal punto di vista lavorativo, ma un week-end splendido passato in famiglia e sulle piste ghiacciate del Trentino Alto Adige, dove erano impegnati i miei figli. Meno materiale a disposizione, quindi, per i pallini. .

- Per una volta la pioggia ci ha fatto un favore. Gara 2 tra Texas Rangers e Detroit Tigers, in programma ieri notte, si giocherà questa sera alle 22.19 (first pitch) e noi saremo in diretta. Stesso discorso per la partita di mercoledì.

- Big Three di Miami sconfitti in finale, Big Four di Philadelphia fuori nelle Division Series. Mi sa che sta storia dei Big e numero a caso porta una sfiga devastante. Stessa sorte per la nostra nazionale di basket agli europei con i tre NBA. Meditate.

- Play-off senza Boston e Atlanta. Eliminate NY e Phila, la post-season non offre squadre tifatissime in Italia. Lo spettacolo sarà, comunque, di altissimo livello. Credetemi.

- NBA Sono riprese le trattative tra proprietari e giocatori. Per favore svegliatevi.  

- NHL E se fosse l'anno dei Buffalo Sabres. Forse non vincenti ma possibile sorpresa. Stagione, comunque, stra equilibrata. Tra un mesetto mi sbilancio.
- Faccio fatica a capire il senso del tennis in Asia. Nessuno allo stadio. Non mi piace.

- Tra le mille partite di calcio internazionale andate in scena nell'ultimo weekend ho visto solo Turchia-Germania. Impressionante la voglia dei tedeschi di continuare a giocare in ogni momento dell'incontro. Molto buona anche la qualità. Complimenti.

Fla-Flu tutto il resto è paesaggio. Monday Morning Tritol


    • Io sono stato a casa 4 giorni e non ho avuto tempo di scrivere nulla ma Tritolo, invece, non si è mai fermato. Ecco le sue elucubrazioni sul magico mondo del calcio sudamericano. Al solito prendetevi una settimana di tempo per digerirle. 

       Ci sono settimane in cui un evento cancella tutto il resto. Questa settimana in Brasile, e in SudAmerica, non c’era nulla che contasse quanto il Fla x Flu. Il Fla x Flu è tutto, e avere la possibilità di guardarlo è un privilegio. È il calcio, è il momento in cui tutto si spegne e si ferma. È la cosa migliore, quella che scuote il cuore di emozioni. Per chi ama il SudAmerica, è un riferimento imprescindibile. È il momento più importante dell’anno. Come diceva Nelson Rodrigues, “tutto è Fla-Flu, il resto è paesaggio…”.

      - La “figura” della settimana: Darío Bottinelli. Due gol pazzeschi negli ultimi cinque minuti del Fla x Flu. Rimontona del Fla che vince 3-2, anche senza Dinho. Eroe.
      La squadra della settimana: il Flamengo. I risultati recenti hanno creato nervosismi e ansie tipiche del Rubronegro, Luxemburgo ha sentito la panchina scricchiolare e Patricia Amorim ha percepito vicino il ‘fracaso’ della sua gestione presidenziale. Ma battere il Flu immeritatamente e negli ultimi minuti in rimonta grazie ai subentrati salva Luxa, fa riardere l’entusiasmo, santifica le scelte di mercato e non solo della dirigenza.

      - La partita della settimana: indovinate un po’? Fla x Flu. Un primo tempo nervoso e spento, con Rafael Moura che esce dal campo sanguinante dopo uno scontro con Renato Abreu. Immagine piuttosto chiara della partita. Secondo tempo impressionante. Il Flu ha più voglia di vincere, e merita. Il Fla ha Bottinelli che con due attacchi d’ira sfonda due volte la porta. Non mi sento di dare colpe al povero Diego Cavalieri (ex Liverpool e Cesena). Il ballo dell’Engenhão fa rabbia: la rabbia di doverla vivere “da qui” e non “da lì”.

      - La camiseta della settimana: sono due. Di due squadre che, peraltro, hanno giocato contro in Copa Sudamericana. La U. Catolica ancora con la sua maglia celeste con una croce obliqua bianca, in edizione limitata solo per questo torneo. Il Vélez con la terza divisa ufficiale, blu con strisce tricolori italiane al centro. Per collezionisti.

      - Il fatto della settimana: l’Argentina domina il Cile nel girone di qualificazione al Mondiale grazie a Messi che torna al gol con la Seleccion dopo 17 partite, e lo stesso fa l’Uruguay con la Bolivia. Il Peru batte il Paraguay piuttosto nettamente. In Brasile la nazionale è criticata perché l’1-0 contro la Costa Rica è un risultato che non soddisfa (la Seleção non deve mai vincere: deve stra-vincere). Conclusioni? L’Argentina e l’Uruguay andranno senza problemi al Mondiale (ma Tabarez ha molto meno lavoro da fare di Sabella: la Seleccion è ancora lontana dall’essere una grandissima squadra); il Peru non scherza; il ciclo del Paraguay è serenamente avviato alla conclusione; Borghi deve svegliarsi, altrimenti rischia di fare il delitto di fallire la qualificazione con una squadra così talentuosa come è il suo Cile; Neymar e Ronaldinho dovranno conquistare la Coppa del Mondo da soli. Ma quando il Brasile è molto criticato, di solito fa molti danni... alle avversarie (si ricordi il cammino pieno di dubbi, cambiamenti e ire improvvise dell’ambiente che poi portò al trionfo nel 2002).

      - Il fatto della settimana/2: ok, il Fla ha vinto contro il Flu. Ma è normale che da una parte mancasse Ronaldinho, dall’altra Fred, perché convocati da Menezes? È normale che il Santos continui a rinunciare a Neymar e il Botafogo a Jefferson? Il calcio brasiliano è in grande crescita, forse ha raggiunto i livelli dei campionati europei di seconda fascia. Per questo quando ci sono le pause per le nazionali bisogna che le competizioni per club, adesso, si fermino. Cosa che avviene peraltro quasi in tutto il resto del SudAmerica.

      - Il fatto della settimana/3: due notizie. La prima, che nel giorno del ritorno di Adriano, complice la sconfitta devastante del Vasco contro l’Internacional al Beira Rio (0-3), il Corinthians è di nuovo la capolista del Brasileirão. Se ‘o Imperador’ giocherà come ha fatto due anni fa con il Flamengo, c’è il forte rischio che stavolta il Timão non si suicidi come fa di solito e vinca il campionato. La seconda, che la Catolica, persa la quinta partita di fila con la sconfitta in Copa Sudamericana contro il Vélez, a un passo dal record negativo (6) del 1986, è tornata a vincere. Lo ha fatto in Copa Chile contro la U. de Concepcion. Mario Lepe resta comunque a rischio esonero.

      - La frase della settimana: Juan Sebastian Veron, centrocampista dell’Estudiantes, ai tifosi che alla fine dell’allenamento gli chiedevano di smentire le voci sul suo addio al calcio: “Mi ritirerò il 31 ottobre dopo la partita contro il Racing Avellaneda”.

      - La frase della settimana/2: Ricardo Gomes, allenatore del Vasco da Gama: “Tornerò a febbraio, sto facendo di tutto per riuscirci perché voglio essere campione sul campo con la squadra. Il peggio è passato, vado a far la guerra”. Ricardo Gomes è stato in fin di vita dopo un ictus sofferto durante la sfida contro il Flamengo. L’operazione al cervello è durata diverse ore. Adesso muove nuovamente braccia e gambe, ed è quasi completamente ristabilito.

      - La frase della settimana/3: Fernando Cavenaghi, attaccante del River Plate, dopo aver segnato la sua quarta tripletta in carriera con la Banda alla fine della sfida vinta per 7-1 contro l’Atlanta (22esima volta che i Millonarios segnano così tanti gol in una sola partita): “Vale tre punti”.

      - La giocata della settimana: la punizione di Bottinelli per il 2-2 momentaneo del Flamengo. Un tiro irrazionale con una traiettoria impensabile. Penso che se l’avesse calciata Ronaldinho non avrebbe segnato. D’altra parte, per i giornali brasiliani quello di Bottinelli è stato un “Dia de Messi”. I casi della vita…

      - Il bello del SudAmerica: c’è il Fla x Flu e tutto si ferma. O meglio, quasi tutto. I concerti (due!) di Justin Bieber (chi?!) all’Engenhão si fanno lo stesso. Risultato: prato rovinato e raffazzonato all’ultimo alla meno peggio, e Botafogo, vero padrone di casa (Fla e Flu giocherebbero al Maracanã, ma è chiuso per i restauri in vista del Mondiale 2014) sfrattato al São Januario, nel campo del Vasco. Il Glorioso fa 2-2 contro il Bahia dell’ex allenatore, ‘Papai’ Joel Santana, e non riesce ad avvicinarsi alle prime.

      - Il bello del SudAmerica/2: dieci ore di viaggio lungo la Bolivia, 770 chilometri per arrivare ai 3000 metri di Cochabamba. In autobus. Con altre 30 persone. È la storia di Wênyo Carvalho, studente brasiliano che vive a Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia. Tifoso del Vasco, ha deciso di vivere questa avventura per vedere la sua squadra in Copa Sudamericana. Gli è andata male. Il Vasco a Cochabamba ha perso 3-1 (seconda vittoria internazionale della storia dell’Aurora dopo quella sul Nacional de Asuncion), e si è presentato con soli quindici giocatori (tre titolari, poi solo riserve e ragazzini con quattro panchinari anziché sette). L’allenatore ad interim Cristovão Borges, quello per intenderci che sostituirà Ricardo Gomes fino al rientro dopo l’ictus, ha organizzato una trasferta “low cost” puntando al campionato, dove il Vasco era primo. Ecco, ciò che penso (come avevo scritto settimana scorsa) è che non conti chi porti e chi no. La concentrazione di una squadra tende a calare se un evento qualsiasi sconvolge la routine settimanale. Dividere il gruppo in due, poi, è un errore concettuale imperdonabile per un allenatore. Vuoi mettere in campo solo le riserve? Fallo, ma porta tutta la squadra in trasferta! Cristovão ha agito diversamente. Il Vasco ha preso tre gol anche dall’Internacional e non è più la capolista del Brasileirão.

      - Il bello del SudAmerica/3: Noir e Peratta sono il centravanti e il portiere dei Newell’s Old Boys. Sembra siano stati beccati dalla polizia a Rosario in macchina, e accusati di atti osceni in luogo pubblico. La società, poi, avrebbe tentato invano di insabbiare tutto. Noir è stato ironico e strafottente, dicendo che aveva solo subito uno scherzo di cattivo gusto, una voce pazza che gli aveva dato fastidio solo perché rischiava di ferire la famiglia. Peratta, invece…: “Rosario è una città in cui una squadra, il Central, non riesce mai a venir su dalla B, e l’altra, noi, rischia di retrocedere sempre. Ci sono cretini e str**** ovunque. Non è stata sede della Copa America. L’allegria qui è morta, e tutti odiano tutti”. Se non è un’ammissione, ci va molto vicino.
      PS: sia chiaro, nulla contro nessuno. Ma i signori in questione hanno entrambi famiglia…


      - Il bello del SudAmerica/4: il momento di gloria de ‘L’Arquero Maravilla’, cioè ‘il portiere straordinario’, Marcos Fasanella. Idolo assoluto in Argentina dopo aver parato cinque rigori all’Argentino de Merlo e averne segnato uno nella serie decisiva di una partita di Copa Argentina. Con grande simpatia, dopo essersi detto felice di sentirsi come una rockstar per il pellegrinaggio di gente che per salutarlo viaggia da ogni parte del Paese verso il campo degli Excursionistas (che, per inciso, non ha un nome ufficiale…), ha dichiarato: “Vista la giornata fortunata, avrei dovuto giocare alla lotteria…”.

      - Lo sfogo della settimana: Abel Braga, allenatore del Fluminense, ai microfoni della tv brasiliana a bordo campo dopo l’espulsione seguita al gol del 3-2 di Bottinelli e figlia delle proteste per la punizione da cui era arrivato il pareggio del Fla: “#@!#@@!!###@!”. Irripetibile. Leandro Euzebio, difensore Fluminense, sull’arbitro Felipe Gomes da Silva: “Aveva addosso la maglia del Flamengo”.

      - Dal SudAmerica con furore: Victor Andrade, nato il 30 settembre 1995, era un bambino prodigio brasiliano che il Benfica aveva notato con grande lungimiranza nel 2006. Dopo sei mesi di prova in Portogallo, gli venne offerto un contratto. La famiglia era pronta per partire, ma uno dei programmi tv più noti in Brasile, Fantastico, fece conoscere la sua storia al Paese. Il giorno dopo la dirigenza del Santos chiese un incontro. Victor vide le foto del suo idolo Robinho: “Non voglio più muovermi da qui”. Una settimana fa, compiuti 16 anni, Victor ha firmato il suo primo contratto professionistico con il Santos. Clausola rescissoria: 50 milioni di euro (di 5 milioni più alta di quella di un tale Neymar…). Dal 2013 sarà aggregato alla prima squadra insieme a un altro baby fenomeno, Gabriel Barbosa (classe ’96, che presto firmerà un accordo simile a quello del compagno). Dopo Robinho e Diego, dopo Neymar e Paulo Henrique Ganso, la nuova coppia di stelle del Peixe sarà Victor-Gabriel…

      Futebol é paixão (o resto è paisagem…).


lunedì 3 ottobre 2011

Tritolo Monday Morning


Esistono i Clasico e il Superclasico noi abbiamo il Tritolclasico. Deve aver visto qualche partita perché ci vuole una settimana per leggerlo tutto. Divertitevi.


Questa settimana nessuno ha bussato furioso alla mia porta. Eppure sul gol di Ruidiaz dell’Universitario ho urlato parecchio. Anche qui non per ragioni di tifo, ma perché Andy Polo, classe 1994, nel giorno del suo compleanno ha fatto un’azione pazzesca prima di dare l’assist vincente al compagno nella partita contro il Godoy Cruz. Chiamano Polo “l’Eto’o del SudAmerica” e lo paragonano a Cristiano Ronaldo. Al momento, non è niente di più che un Edgar Alvarez giovane, grande velocità ma tecnica piuttosto grezza. Certo, avesse il giusto maestro…

- La “figura” della settimana: Mario Fernandes, terzino destro del Grêmio. Convocato da Menezes per il Superclásico de las Americas, non prende l’aereo che avrebbe dovuto portarlo in ritiro. Rifiuta la convocazione (cosa che era successa soltanto due volte in passato nella storia della Seleção, con Leandro, che come Mario Fernandes era un terzino destro, nel 1986, e con Arilson, che come Mario Fernandes era del Grêmio, nel 1996). Almeno sembra. La stampa brasiliana impazzisce, non capendo i motivi della drastica scelta. Il Grêmio con un comunicato annuncia che la decisione del giocatore è stata frutto di motivi personali, e che si allenerà da subito con il resto della rosa. Poi, finalmente, salta fuori la verità. Dopo la partita contro l’Avaí il nostro era andato a festeggiare in un locale che si chiama Be Happy. Evidentemente era talmente happy da dimenticarsi della nazionale. E la sua società, per tutelarlo, si è affrettata a insabbiare la storia con una scusa. Peccato che la Federazione brasiliana avesse messo a disposizione del giocatore un altro volo: ma a quel punto, dopo quell’annuncio, il Grêmio non poteva permettersi altre figuracce. Così Mario Fernandes ha dovuto rinunciare, probabilmente per sempre, alla nazionale.

- La squadra della settimana: la Liga de Quito senza dubbi. In crisi in campionato, minacciata di smembramento nella prossima stagione se non dovesse qualificarsi alla Copa Libertadores, ha risposto in campo prima prendendosi (mezza) rivincita della semifinale di Sudamericana dello scorso anno contro l’Independiente, battuta 2-0 nell’andata degli ottavi del torneo, poi con un eroico Clásico contro il Deportivo in trasferta. Sotto di un gol e in nove dal 35’ del primo tempo per due espulsioni el Albo ha pareggiato con Equi Gonzalez su punizione e tenuto l’1-1 fino a fine partita. Un punto inutile per la classifica, ma una partita straordinaria. Non mi sorprenderebbe vedere Bauza vincere la Copa Sudamericana per poi salutare tutti e dimettersi da vincitore. D’altronde, l’ha detto lui che questo ciclo è finito…

- La partita della settimana: Vasco-Corinthians, prima contro seconda del Brasileirão. 2-2, tante azioni, bei gol (quello di Fagner è una sintesi calcistica stupenda: contropiede e tecnica individuale, una rarità) e soprattutto un risultato psicologico importante. Corinthians che rimonta due volte lo svantaggio, si lamenta per un rigore non concesso e sfiora la vittoria nel finale; Vasco che perde Juninho Pernambucano per un infortunio al polpaccio sinistro (muscolo notoriamente delicatissimo); Vasco che deve pensare anche alla Copa Sudamericana (schiererà molte riserve ai 3500 metri di Cochabamba contro l’Aurora, ma comunque è una trasferta rognosa perché spezza la programmazione settimanale degli allenamenti); Corinthians che invece non ha questo problema e può pensare solo al campionato; rientro di Adriano nel Corinthians vicinissimo; altre inseguitrici che si fanno la guerra tra di loro (San Paolo e Flamengo, Santos e Fluminense), o che perdono il ritmo (Botafogo, complice la solita Copa Sudamericana). Viste le premesse, sembra l’anno buono per il Timão. Ma se lo chiamano anche “Todo Poderoso” un motivo c’è: più che “Onnipotente” tradurrei quel nickname con “Capace di tutto”. Anche di finire per perdere la qualificazione alla fase a gironi della Libertadores come è successo l’anno scorso.

- La camiseta della settimana: quella del Peñarol nella sfida amichevole contro il San Lorenzo, celebrazione dei 120 anni di storia del Carbonero. Una maglia da collezione a grandi scacchi gialli e neri. PS: Zalayeta continua a segnare, e anche tanto.

- Il fatto della settimana: Brasile-Argentina 2-0. Il Brasile vince il Superclásico de las Americas con nazionali che schieravano giocatori provenienti solo dal campionato brasiliano e da quello argentino. Stando alle regole, Sabella ha pensato di convocare tutti gli argentini più forti del Brasileirão: Guiñazú, Montillo, Bolatti, D’Alessandro. D’Alessandro è stato fermato da problemi fisici. Gli altri hanno giocato. L’Argentina è stata schiantata. In questo momento c’è una sola sentenza: nonostante io ami molti dei giocatori della Seleccion “local”, tra tutti Canteros, il campionato brasiliano è di un livello decisamente superiore. Non per niente giusto una settimana fa scrivevo che il calcio argentino non sta vivendo il miglior momento di sempre.

- Il fatto della settimana/2: quattro partite di Copa Sudamericana tra mercoledì notte e giovedì notte. In ognuna di queste giocava una squadra brasiliana o argentina. Totale vittorie di squadre brasiliane o argentine: zero. Come per confermare una volta di più che, specie dopo il Mondiale e la Copa America, anche a livello di club in SudAmerica lo sbilanciamento a favore di queste due potenze è crollato.

- Il fatto della settimana/3: sospeso il campionato peruviano dopo la morte del tifoso dell’Alianza Lima lanciato dagli spalti durante il Clásico contro l’Universitario. Le prossime partite si giocheranno a porte chiuse. Il pubblico tornerà dopo che tutti i club avranno avanzato e messo in pratica una valida proposta comune per combattere la violenza. Universitario e Alianza Lima hanno suggerito di giocare un’amichevole a maglie invertite (come se il Barcellona vestisse una camiseta blanca e il Real Madrid una camiseta blaugrana…). Intanto, in Argentina incidenti prima del Clásico di Avellaneda.

- La frase della settimana: Mauricio Macri (ex presidente Boca Juniors in visita per motivi politici in Spagna): “Questo Boca nella Liga sarebbe una squadra da metà classifica”. Il Boca è in testa al campionato argentino con 5 punti di vantaggio sull’Atletico Rafaela, non perde da 20 partite e nelle prime dieci giornate per otto volte non ha preso gol.

- La frase della settimana/2: Luis Fabiano (attaccante San Paolo) risponde alla domanda di un giornalista che gli chiede perché avesse annunciato che sarebbe tornato in campo contro il Corinthians dopo il suo lungo infortunio, mentre in realtà il giorno del rientro era lontano ancora due partite (ha giocato nella sconfitta 1-2 contro il Flamengo): “Non avevo alcuna possibilità di giocare, mi serviva ancora del tempo per recuperare. Ma è sempre giusto e divertente spaventare il Corinthians”. San Paolo-Corinthians è finita 0-0. All’andata il Corinthians aveva vinto 5-0.

- La frase della settimana/3: Felipe Scolari (allenatore Palmeiras) sui graffiti dei tifosi del Palmeiras che davano del Giuda a Kléber: “Farebbero meglio a non sprecare inutilmente tutta quella vernice. Finché ci sono io qui, le cose non cambieranno”. Felipe Scolari è in trattative con l’Anzhi, la squadra di Eto’o e Roberto Carlos, sponsorizzato proprio da Roberto Carlos.

- La giocata della settimana: Ernesto Javier Chevanton in Colon-Estudiantes. Entra a inizio secondo tempo, gioca dieci minuti, si fa male (infortunio muscolare). Esce piangendo e respingendo compagni e allenatore che cercano di consolarlo. Va dritto negli spogliatoi dopo aver attraversato tutto il campo e mentre i tifosi cantano tutti insieme cori per lui con la squadra sotto di un gol. Commovente. Ps: un minuto dopo la sostituzione di Chevanton, il Colon ha segnato con Federico Higuain (il fratello di Gonzalo).

- Il bello del SudAmerica: a proposito di Colon. Il blasfemo Chino Garcé è sotto attacco. I tifosi gli danno dell’ateo dopo che lui, a capo di un gruppetto di giocatori, ha portato via dallo stadio Cementerio de Los Elefantes la statua della Vergine di Guadalupe (Patrona di Santa Fe) donata nove anni fa da Jorge Fossati. Il motivo? La statua “porta sfiga”. La statua è sparita nel nulla, qualcuno dice sia a Monte Vera, qualcun altro a Buenos Aires. Avvocati, autorità ecclesiastiche, stampa: tutti stanno cercando la Vergine e provano a inchiodare il colpevole del “rapimento”. Il Colon, intanto, non sta andando male in campionato (è quarto con 17 punti), ma ogni volta che la squadra non vince, come è capitato contro l’Estudiantes, i tifosi fischiano furiosi. E una serie di infortuni pazzesca sembra una sinistra maledizione… che peraltro ha colpito pure Garcé, fermato da un problema muscolare a inizio campionato e schierato solo una volta su dieci partite.

- Il bello del SudAmerica/2: capita che l’allenatore decida di far “rilassare” i giocatori concedendo loro una partitella di calcio-tennis. Capita a maggior ragione se si gioca quasi tutti i giorni come sta succedendo in Colombia quest’anno (situazione figlia del Mondiale Under 20 che ha bloccato tutte le altre attività sportive nel Paese). Álvaro de Jesús Gómez, allenatore dell’Itagüí, difficilmente in futuro lascerà i suoi giocatori liberi di terminare la seduta d’allenamento con partitelle o giochetti da cortile. Perché? Perché uno dei suoi attaccanti, Efraín Viáfara, persa la calma per motivi ignoti, ha trasformato il calcio-tennis in kick-boxing, colpendo al volto (volontariamente) il compagno d’attacco Edwards Jiménez. Diagnosi: tre fratture facciali, trauma cranico e (se tutto va bene) due mesi di stop per Jiménez. Rescissione del contratto, con ogni probabilità, per Viáfara. Ma se calcia il pallone con la stessa potenza con cui calcia la faccia, è un talento naturale.
- Il bello del SudAmerica/3: la Federcalcio brasiliana ha reso pubblici i dati relativi alle medie spettatori annuali sui campi delle cento squadre impegnate nei campionati dalla Série A alla Série D. Risultato? La miglior media assoluta è quella del Santa Cruz Pernambucano, club di Série D che, secondo la stima CBF, porta oltre 33mila tifosi allo stadio ogni settimana. La curiosità, però, non è che il Santa Cruz abbia più tifosi di Corinthians, Flamengo e compagnia. Ma che questi dati sono talmente attendibili che la media dell’Itumbiara (club di cui abbiamo parlato anche nelle scorse settimane…) è di 10.032 spettatori, ossia il tutto esaurito dello stadio in cui gioca. Ogni settimana. Sempre pieno. Neppure un biglietto invenduto. Peccato che spesso, diciamo sempre, lo stadio Municipal Juscelino Kubitschek sia praticamente vuoto.

- Lo sfogo della settimana: Nicolás Russo, presidente del Lanus, contro l’allenatore del Boca Falcioni: “Condiziona le decisioni arbitrali e le decisioni di Sabella su chi convocare in nazionale, perché vuole che i suoi giocatori siano risparmiati”. Per il Superclásico de las Americas Sabella ha convocato cinque giocatori del Boca Juniors e zero del Lanus (per la verità aveva chiamato il secondo portiere Andrada, che però alla fine non è partito con la Seleccion per un problema a un ginocchio).

- Dal SudAmerica con furore: in sette partite su dieci del week-end di Serie A c’è stato almeno un gol di un giocatore sudamericano. Il più forte di tutti resta, secondo me, il Papu Gomez. Il più lanciato è Palacio. Il più felice Denis, che è stato chiamato nella nazionale argentina da Sabella in modo del tutto inatteso. Perché? Perché sostituira un altro attaccante, che purtroppo si è infortunato in questo fine settimana. Chi? Uno che chiamano Kun…

Futebol é paixão.

Citato da Cito



    • Dopo aver parlato dei pezzi della carta stampata sui giornalisti eccomi subito accontentato dal simpatico Cito. Ovviamente omette di segnalare che riparlo di Kraft perchè la regia propone il replay. Comunque va bene lo stesso.    

      L'ERRORE DI KRAFT - Pietro Nicolodi (Sky) durante Werder Brema-Hertha Berlino. «Thomas Kraft si sta rivelando un'ottima scelta per l'Hertha Berlino, chissà che possa essere un buon acquisto. Sta andando oltre ogni più rosea aspettativa». Un minuto dopo. «Thomas Kraft butta via tutto quello che ho detto di lui nel giro di mezzo secondo! Un errore inaccettabile per un portiere di Bundesliga! Il gol di Pizarro sull'erroraccio di Thomas Kraft». Due minuti dopo (ancora stupito) «Un errore senza senso». Dieci minuti dopo (non sa darsi pace) «Talmente inspiegabile l'intervento, anzi il non intervento di Thomas Kraft....» Mezz'ora dopo (affranto) «Dovete credermi, aveva giocato bene fino ad adesso...». Non fare così, ti crediamo sulla parola. 

domenica 2 ottobre 2011

Sunday Night pills

Un'altra lunga giornata di sport sta per terminare. Mancano ancora molte cose dal Nordamerica ma questo è il mio personale riassunto della situazione.

- Le partite allo Juventus Stadium non sembrano del campionato italiano. E' talmente bello che non sembra nostro.

- Terza timbrata di cartellino di Miroslav Klose in serie A. Contento di aver azzeccato il pronostico fino adesso. Meno contento che non giochi più nel Bayern. Con Heynckes avrebbe avuto più spazio. Affrettati (Hoeness e Rummenigge)

- L'estate non accenna a finire e il ciclo della vita è un po' scombussolato da queste temperature. Per fortuna a dare sicurezze ci pensa la difesa del Werder Brema. E' tornata quella dei tempi buoni. Vai col liscio è il motto del club werderaner. Bargfrede è il nuovo adepto della banda del buco. Frastornato.

- L'Amburgo è ultimo in classifica ma oggi il Volksparkstadion era strapieno come al solito con una coreografia da brivido. In compenso a vincere è stato lo Schalke con una meraviglia assoluta di Huntelaar (tacco al volo). Non una buona giornata per i milanisti. Arrabbiati (presumo).

- La prima partita di calcio internazionale della quale ho un ricordo nitido è Tottenham-Feyenoord finale uefa 1973-74. Da quel giorno sono diventato tifoso di tutte e due le squadre. Oggi è andata bene agli Spurs nel north-derby contro l'Arsenal (un po' di fortuna), malissimo al Feyenoord contro il Den Haag. Il ritorno alla normalità. Disillusi.

- Sempre in Inghilterra è fortunatamente finita l'avventura di Steve McLaren al Nottingham Forest. Ha fatto più danni dello sceriffo.Cacciato.

- Sbagliare è umano e mi capita molto spesso. Potrei scriverci dei libri con le stupidaggini dette nelle svariate telecronache. In ogni caso fare le pulci ai giornalisti televisivi che sbagliano è diventata una consuetudine insopportabile. Purtroppo non è televisivo fare un programma sulle topiche della carta stampata. Ci sarebbe materiale per ore come dimostrava Gianduia Vettorello ai tempi (bei) di mai dire gol. Al di là di questo vi segnalo una perla assoluta fornitami  da uno stimato collega: "la sfida tra Real Sociedad e Athletic Bilbao è stata vinta dai baschi"  Quali? Indeciso.

- Una volta odiavo le soste per le nazionali. Adesso sono una buona occasione per tornare a casa. Mutante.

- Europa e emisfero sud giocheranno un mini torneo al mondiale di rugby. Avrei preferito incroci migliori per avere una grande finale, ma alcuni quarti promettono scintille Affascinante..

- La Serbia ha vinto anche l'eurovolley al femminile. Chapeau.

- L'ultima giornata di regular season di MLB è stata talmente emozionante e drammatica (in senso sportivo s'intende) che pensavo di non appassionarmi ai play-off. Sono bastati due inning di Phillies-Cards e sono tornato ad esaltarmi. Lunedì doppio appuntamento su sky con la replica di gara 2 tra Phila e St Louis e la diretta di gara 3 tra Tampa e Texas. Ore 23 o giù di li. MGDB

Morgen ist auch Tritolo Tag

Pillolina di sarcasmo e amarezza

L'Italia del rugby bene nel primo tempo, non teme confronti (così mi dicono) nel terzo tempo, nel secondo, ineve, non benissimo.

Lo dico con grande amarezza perché il rugby mi piace molto e in questo sport sono un grande tifoso degli azzurri.

sabato 1 ottobre 2011

Miracoli, parate, dormite e sviste di vario genere e grado

Pensieri alla rinfusa di un sabato molto lontano dall'essere concluso. Contrariamente al solito si parla anche di arbitri,

- Oggi anche i più duri di testa dei tifosi del Bayern hanno capito che c'è una certa differenza tra l'avere in porta Thomas Kraft o Manuel Neuer.

- Il Bayern si è preso una giornata di sosta e la Bundesliga torna a respirare.

- Non fatevi ingannare dal 4-0 del BVB sull'Augusta Vindelicorum. Anche oggi troppo affanno.

- Mentre il Colonia era in visita al Reichstag,  l'Hertha Berlino ha vinto 3-0. Gran gol di Raffael

- Se quello di Raffael è solo un bel gol, quello di Eren Derdiyok (Leverkusenn) è di una bellezza stordente. Tecnicamente è un mostro. Spesso e volentieri si estranea.

-Blu contro rossi. Non pensa esista un accoppiamento cromatico migliore con un campo verde.
Everton contro Liverpool al Goodison Park era uno spettacolo per gli occhi. Poi, però, c'era anche uno vestito di giallo, l'internazionale Atkinson. Voleva essere ricordato e ha rovinato tutto.
 
- Tra i vari ruoli che pensavo di fare nella vita non c'è mai stata la professione di arbitro (sento parlare malissimo anche quello di San Siro).

- Mi piacciono da matti gli arbitri dei quali non ricordo il nome.

- Ho visto poche squadre giocare bene a calcio all'Old Trafford come il Norwich. Hanno sbagliato troppo, però, e alla fine, "stranamente" ha vinto lo United.

- Visto Tonga strapazzare la Francia ai mondiali di rugby, mi chiedo come abbia fatto a perdere con il Canada.


- Sono partiti i play-off di MLB e comincio a credere che Tampa sia la squadra del destino.
Dopo il fuoricampo di Dan Johnson (ho scoperto che non batteva una valida da aprile) è arrivata la vendemmiata di Kelly Shoppach con i Rangers. Da uno che batteva poco di più non ti aspetti due pepitoni e 5 punti battuti a casa in una partita.  

Per il momento è tutto, torniamo al Miller Park, poi al Citizens Bank Park e se non piove anche allo Yankee Stadium.

giovedì 29 settembre 2011

Non dimenticheremo questa notte

Mi rendo conto che il baseball o se volete "pallapizzuta mazzuolata" o ancora "mazzapicchio" non sia lo sport più popolare dalle nostre parti ma vorrei condividere quella che è stata la notte più assurda, esaltante, drammatica della storia del national pastime.
Quattro squadre in lizza per gli ultimi due posti nei play-off, Boston e Tampa Bay pari merito nella American League, stesso discorso per Atlanta e St Louis nella National.

I primi a partire sono i Red Sox impegnati contro Baltimore, la classica squadra senza obiettivi ma terribilmente in forma e rognosa.
Boston parte benino e nella parte alta del terzo va in vantaggio con un singolo di Dustin Pedroia. Intanto a St Petersburg, gli Yankees, avversari di Tampa e arcirivali di Boston , passano avanti con una valida di Robinson Cano.
In Massachusetts non fanno tempo a rallegrarsi che Baltimore va davanti 2-1 ma al Tropicana Field (il campo di Tampa) succede l’incredibile: Mark Teixeira batte un grande slam (fuoricampo da 4 punti) mandando gli Yankees sul 5-0 e Boston vicino al paradiso. Poi NY allunga ancora con un altro hr di Teixeira (eletto sindaco di Boston per acclamazione popolare) e Andruw Jones, mentre Boston ribalta la situazione al Camden Yards e tutto sembra finito.

Nella National League, nel frattempo, si consuma il dramma dei Braves. Atlanta parte bene contro gli arcirivali di Phila, sale 3-1 ma nel finale di partita si fa recuperare fino al 3-3. Comincia lo stillicidio degli extrainning e Phila, totalmente demotivata, porta a casa la vittoria lasciando di sasso il Turner Field. 10 partite e mezzo di vantaggio sui Cards (vincenti facili a Houston) buttate via in un mese. Roba da NY Mets, specialisti nel ramo delle rimonte subite nel mese di settembre.

Ma mentre andava in scena il suicidio Atlanta, succedevano un paio di cose dall’altra parte. A Baltimore cominciava a piovere, a St Petersburg segnava 6 punti nell’ottavo inning, grazie anche ad un fuoricampo da 3 punti di Evan Longoria.
Sempre sotto di un punto Tampa andava in battuta al nono inning: due eliminati, due strike sul conto di Dan Johnson (non Don) uno che ha battuto con la risibile media di 106 mettendo una sola palla oltre la recinzione. In pratica come avere un difensore centrale dai piedi ruvidi a battere il rigore decisivo. Ed, invece, arriva il miracolo: Johnson la mette fuori ad un millimetro dalla zona di foul e il Tropicana Field diventa una polveriera.

La pioggia, intanto, si ferma sul cielo del Maryland e Boston si rimette in marcia. Butta via corridori sulle basi a iosa per scelte assurde del suo manager ma arriva a giocarsi l’ultimo inning con il vantaggio di un punto. Sul monte c’è Papelbon, braccio di ferro, lanciatore strapotente. Ad un out dal traguardo gli si spegne la luce. Concede tre valide in fila e perde la partita più assurda della sua vita. Baltimore festeggia come se avesse vinto le World Series, a Boston parte una raffica d’insulti che superano il livello consentito.

A quel punto, ai Red Sox, non resta che affidarsi agli Yankees (una bestemmia) ma la storia è segnata. Al 13° inning (alle 6.08 italiane) Evan Longoria si ripete e con il più teatrale, o meglio, cinematografico dei colpi possibili (un fuoricampo) toglie la speranza ai bostoniani.

Non mi sorprenderebbe, un giorno, vedere un film su questa pazzesca, assurda, incredibile e meravigliosa giornata di baseball.

Spero di aver reso l’idea a chi non ama questo sport.

mercoledì 28 settembre 2011

La crisi del secondo anno

Le solite pillole di Champions

-Mi sorprende relativamente la crisi del Borussia Dortmund. Il secondo anno, per una squadra così giovane, è sempre il più difficile. Prevedibile.

- Se poi viene tradito dal tuo giocatore più forte, parlo di Mario Goetze, diventa tutto più complicato. Oggi si è divorato almeno tre gol, aggiudicandosi il premio Santin di giornata. Sciupone.

- Male anche la difesa, soprattutto per errori individuali. D'altronde nello sport basta poco. Credi di essere un fenomeno, vieni da una stagione meravigliosa e quindi prendi con sufficienza le cose. Deconcentrati.

- Loic Remy è un bel giocatore. Non sarà continuo ma ha capacità. Promettente.

- Impresentabili le maglie e i numeri del Marsiglia. Ormai è una battaglia persa. Orrendo.

- Bate Borisov, Viktoria Pilzen non esattamente attrezzate per la Champions,. anche se i ceki non hanno fatto male a San Siro. Inadeguate.

- Torna al gol, con deviazione decisiva di un avversario, il criticatissimo (anche da me) Michael Ballack. Avventato (io ovviamente).

- Adesso spazio all'ultima lunga notte di mlb. Se si va allo spareggio noi ci siamo. Nonostante tutto forza Braves. Incrollabile.

martedì 27 settembre 2011

Perché non giocare il secondo tempo?

Premetto: non capisco niente di calcio o se volete capisco relativamente.
Mi piace vederlo e raccontarlo ma non sono uno che si perde nei dettagli tecnici e tattici. Non m'interessano nulla le discussioni su 4-3-3 e 4-4-2, rombi vari e altre amenità. Ancora meno m'interessano le polemiche arbitrali. Mi piace chi gioca un calcio intenso, logico e creativo allo stesso tempo.
Un'altra cosa che non capisco e come possa una squadra come il Manchester City giocare 20 ottimi minuti di calcio e poi abbandonare l'Allianz Arena senza capirci niente.
Certo di fronte c'era un avversario fortissimo, ispirato da Ribery, messo in campo splendidamente da Heynckes. Solido in tutti i reparti, fortunato il giusto sul possibile rigore non concesso e capace di incartare la partita con Mario Gomez, definito così dal sito tedesco SPOX "Spesso un sasso in una cava, ogni tanto un bicchiere d'acqua  nel deserto". Non l'ho capita del tutto ma mi piace.
Torniamo al tema principale, però,  perchè il City ha smesso di giocare, perché il suo allenatore ha proposto tre cambi cervellotici (il primo, quello Dzeko-De Jong da brivido), perché sotto di 2 gol continuavano a passeggiare in mezzo al campo, senza mai reagire. Perché o por qué come diceva quel tipo famoso che allena il Real Madrid.


lunedì 26 settembre 2011

Il Tritolo del lunedì

Secondo appuntamento con il Tritolo sudamericano, un cocktail esplosivo di notizie e follie. 

La cosa più bella della settimana sudamericana la trovate in queste prime righe. Ritorno secondo turno Copa Sudamericana, Deportivo Cali-Independiente Santa Fé. Clásico colombiano. Azucareros in vantaggio, assedio di dieci minuti dei Cardenales. Gol dell’1-1. Il telecronista argentino esplode di gioia, io comincio a urlare come un pazzo. Non perché tifassi Santa Fé, ma perché aveva segnato Sergio Galvan Rey, il miglior marcatore della storia del calcio colombiano, il Pippo Inzaghi (anche per motivi anagrafici) del SudAmerica, una specie di semidio nel Paese che lo ha adottato (lui sarebbe argentino di Tucumán, ma credo lo abbia dimenticato). Qual è la cosa bella? Il gol è stato segnato alle ore 5.40 italiane. Per questo, dopo la mia sguaiata esultanza, i miei vicini incazzati come iene bussavano violentemente alla mia porta nel tentativo (credo) di buttarla giù.

- La “figura” della settimana: Eduardo Vargas non può più passare inosservato. Due gol nell’ultimo turno di campionato (ovviamente la U. de Chile ha vinto ancora, e ormai è nella storia del suo calcio grazie ai nove successi consecutivi), più quello in settimana contro il Nacional in Copa Sudamericana. Per questo Borghi lo ha convocato nella Roja, creando un problema piuttosto serio a Sampaoli che non potrà contare su di lui nella trasferta di Sudamericana a Rio contro il Flamengo per l’andata degli ottavi. Che sia un presagio? Che sia arrivato il momento della prima sconfitta in trasferta per lui da quando è l’allenatore della U?

- La squadra della settimana: il Peñarol vincendo 4-0 in trasferta contro il River Plate con cui condivideva il primato ha fatto capire che il campionato uruguagio è meno aperto di quanto sembri. Il tutto nonostante la squadra sia stata smantellata al termine dell’ultima Copa Libertadores.

- La partita della settimana: Botafogo-San Paolo, Brasileirão. Primo tempo vantaggio di due gol del Bota. Doppietta di Loco Abreu, 35 anni. Nel secondo tempo gol dell’1-2 di Henrique (miglior giocatore dell’ultimo Mondiale Under 20) e 2-2 di Rivaldo (39 anni) di testa su punizione di Rogério Ceni (38 anni). Come si sarà sentito Henrique a far gol in una partita così importante per il campionato mentre nella stessa partita segnava gente che gioca a calcio ad alti livelli quasi da prima che lui nascesse?

- La camiseta della settimana: quella del corpo arbitrale che ha diretto Nacional-U. de Chile in Copa Sudamericana. Maglia gialla, pantaloncini neri. A Montevideo. Nello stadio del Nacional. Il giallo e il nero, guardacaso, sono i colori sociali del Peñarol. Non esattamente quelli di una squadra gemellata.

- Il fatto della settimana: purtroppo ci sono stati molti episodi di violenza. Dal lancio di oggetti che ha portato alla sospensione di Emelec-Olimpia all’aggressione di un giornalista da parte di un socio-ultrà del Flamengo passando per l’assedio ai giocatori del Cruzeiro fuori dal centro tecnico della Raposa. La notizia peggiore è arrivata dal Perù, dove durante il Clásico tra Alianza Lima e Universitario al Monumental di Lima un tifoso dell’Alianza è morto per le ferite riportate dopo essere stato buttato giù da un’altezza di 10 metri da un gruppo di delinquenti con la maglia dell’Universitario.

- Il fatto della settimana/2: Estudiantes, Vélez e Independiente non ci sono più, sono squadre sgretolate. Il San Lorenzo balla in zona Promocion. Il River e il Gimnasia hanno giocato contro in B Nacional. Il calcio argentino non vive il miglior momento di sempre.

- La frase della settimana: "Ho detto al mio vecchio di andare a vedere la partita in cui il Boca conquisterà il campionato” (Diego Armando Maradona. Se lo dice lui…)

- La giocata della settimana: la chilena vincente di Licha Lopez in Olimpo-Arsenal de Sarandí. Al volo su calcio d’angolo di Trombetta. Gioia per gli occhi.

- Il bello del SudAmerica: Série D brasiliana. La squadra del Trem deve decidere come arrivare nella città del São Raimundo, Santarém, partendo da Macapá. Si tratta di due cittadine del nord del Brasile, scavate nella foresta e distanti una dall’altra 1852 chilometri (all’incirca la lunghezza dell’Italia, ma con vie di comunicazione decisamente più improvvisate, anche se mi rendo conto sia difficile immaginare ci sia peggio del nostro Paese). Niente aeroporti. Andiamo in autobus? La prospettiva è quella di viaggiare per almeno sei giorni. E allora? Beh, allora si va in battello. Trentasei ore di nave (oddio, chiamarla nave è generoso) all’andata, trenta al ritorno, lungo il Rio delle Amazzoni (la durata del viaggio dipende dalle correnti). Nessun approdo (non ci sono porticcioli nella foresta…), risorse alimentari improvvisate. Tutto per giocare novanta minuti nell’ultima categoria del calcio brasiliano.

- Il bello del SudAmerica/2: vuoi vedere l’allenamento del Brasile? Paga. Beh, fin qui, nonostante sia una forzatura, non ci sarebbe nulla di cui stupirsi. Se non fosse che il pagamento consiste nel consegnare un chilo di alimenti non deperibili in biglietteria. Succede a Belém, dove la Seleção giocherà contro l’Argentina il ritorno del Superclásico de las Americas.

- Il bello del SudAmerica/3: tante volte i calciatori vengono criticati per le simulazioni. Ma è possibile che simuli un arbitro? In SudAmerica sì. Chiedere al signor Saldivar, assistente del paraguaiano Arias che si è lasciato andare al suolo dopo essere stato colpito da un rotolo di carta (secondo me igienica, secondo altri no, ma cambia poco) lanciato dalla tribuna Abdon Porte del Parque Central di Montevideo durante Nacional-U. de Chile di Copa Sudamericana. Partita sospesa al 47’ e 0-2 omologato. Meglio di lui ha saputo fare il Signor Rodrigo Nunes de Sá, arbitro di Operário PR-Mirassol, Série D brasiliana. Ha finto di essere stato colpito da una testata di un giocatore dell’Operário. Poi nel referto ha scritto che è caduto perdendo l’equilibrio nel tentativo di evitare il contatto fisico. Peccato che si veda chiaramente come abbia continuato a recitare anche dopo esser crollato sull’erba. Pessimo.

- Il bello del SudAmerica/4: altra storia da Série D brasiliana. Premessa: in Brasile sono molto più liberali che in Italia, e i premi a vincere sono concessi dal regolamento. L’Anapolina deve battere il Tocantinopolis con quattro gol di scarto ed eliminare così l’Itumbiara per passare il turno in campionato e lottare ancora per la Série C. Un giocatore dell’Itumbiara dichiara prima della partita: “Il nostro presidente ha pagato i giocatori del Tocantinopolis”. Svolgimento della partita. Primo tempo: 2-1 Anapolina, e Tocantinopolis in nove a causa di due espulsioni. Secondo tempo: 3-1 Anapolina e terza espulsione Tocantinopolis. Tre sostituzioni Tocantinopolis. Dieci dalla fine: 4-1 Anapolina. Manca un gol. A questo punto, a ogni contatto quelli del Tocantinopolis si buttano giù per ore. Uno di loro esce per dubbio infortunio. Squadra in sette. Rissa pazzesca, 21 minuti di recupero, assedio Anapolina. Gil Bala del Tocantinopolis sviene a terra, viene portato in barella in ospedale. Tocantinopolis in sei: non si può più giocare perché il limite di calciatori in campo per una squadra è sette. L’arbitro deve fischiare la fine. Anapolina fuori, l’Itumbiara passa il turno. La settimana prima, l’Itumbiara aveva ottenuto il pass per la fase finale della seconda divisione del campionato statale di Goiania battendo 8-1 l’Anápolis e segnando in una sola partita più gol di quanti ne avesse fatti in tutta la stagione. Differenza reti favorevole rispetto al Mineiros, eliminato nonostante avesse realizzato gli stessi punti.

- Lo sfogo della settimana: Kléber (attaccante Palmeiras): “Se sono un mercenario, sono il più stupido che ci sia visto che ho scelto la squadra che mi pagava di meno (cioè il Palmeiras)”, dopo lancio di monetine e cori contro di lui da parte dei suoi tifosi, che lo accusano di avere la testa altrove (al Flamengo) da quando era stato vicino a trasferirsi nella squadra di Ronaldinho.

- Dal SudAmerica con furore: Milito, Lucio, Palacio, Schelotto, Bergessio, Osvaldo. Sei gol su 17 segnati in Serie A sono stati di giocatori sudamericani. Il 35% del totale. Peraltro, cinque di loro sono argentini… vuoi vedere che forse scopriamo perché le grandi lì stanno soffrendo tanto?

Futebol é paixão.

domenica 25 settembre 2011

Questa domenica in settembre se ne sta lentamente per finire ...

"E questa domenica in Settembre se ne sta lentamente per finire
come le tante via, distrattamente, a cercare di fare o di capire".
Il suggerimento è di Davide Mazzara, uno di quelli che uno non sente mai nominare ma che fa parte integrante di un gruppo di personale fondamentale per la TV.
Cercare di fare e di capire, però, è impossibile quando si parla della finale di fantasy baseball.
Arrivata alle immaginarie world series con un percorso contorto (due rimontoni nell'ultimo giorno sia ai quarti che in semifinale) la mia squadra sta provando l'impresa anche nella sfida decisiva.
Come sempre mi ero tenuto un jolly di quattro cambi nell'ultima giornata. Ho sbagliato a prendere Nolasco ma gli ingaggi di Dabis, Mendoza e Detwiler (si quello che ha annientato i Braves e non mi vergogno a dirvi che ho usato il vecchio trucco se gioca bene son contento bene, se gioca male meglio per Atlanta) hanno dato i loro frutti. Superato l'avversario in vittorie, dovevo recuperare sull'ERA. Incredibilmente la sfida è finita 2.68 pari ma con vantaggio suo per una miglior  WHIP (Walk, Hit, Inning Pitched). Quindi 5-5 e tutto rimandato a criteri riguardanti la regular season. Rimaneva aperta, però,  la gara sulla media battuta (distanza di cinque punti) e qui entro in cronaca. Nel box il mio Ian Kinsler. Spero in una valida ed, invece, arriva una inutile base ball. Kinsler, però, ruba la seconda e accorcia le distanze a una sola SB di distanza. Non contento ruba anche la terza e mi porta in vantaggio per 5-4-1. Esulto in maniera smodata ma poi mi ricordo che Curtis Granderson deve ancora scendere in campo e che le stolen base sono una delle sue mille specialità.Comunque ho lottato fino in fondo.

Tornando alle cose serie è bello prendere atto che Alex Liddi ha colpito il suo terzo homer stagionale. Ormai ci stiamo abituando. Non ha senso fare medie, ma secondo l'aritmetica la proiezione sarebbe di 44 in stagione.
Adesso torniamo ai Jets e alla solita sofferenza della domenica. Domani Tritolo day.

Impressioni di settembre

Sta volta ho esagerato nel titolo. Uno si aspetta qualcosa all'altezza di uno dei capolavori della musica italiana (PFM- Mogol e Mauro Pagani per i testi e musica di quel genio di Franco Mussida) ma, ovviamente, non potrò essere all'altezza. Comunque consiglio a tutti d'ascoltarla.
Veniamo ai pensieri sparsi.

- Bravo Cavendish, gran volata ma i mondiali di ciclismo per velocisti non mi piacciono. I nostri dispersi e disorganizzati. D'altronde se ti affidi al simpatico ma tutt'altro che fenomenale Bennati, vuol dire che sei messo male. Tra l'altro non vinciamo una classica da tempo immemorabile. Non è un buon periodo ma è anche il segnale che il nostro antidoping lavora bene. Ottimista

- Vi avevo detto di guardare la maratona di Berlino. Primo perchè la città è una meraviglia, secondo perchè il percorso è superveloce. Patrick Makau ha fatto il miglior tempo di sempre, cancellando Haile Gebrselassie che, tra l'altro, era in gara ed è stato vittima di problemi di stomaco. Indimenticabile (non proprio).

- A proposito di Berlino: come non parlare dell'Hertha e di quei due "fenomeni" che si sono fatti espellere nel secondo tempo per doppia ammonizione e che corrispondono al nome di Christian Lell e Adrian Ramos. Hanno rovinato una partita buonissima della squadra di Babbel. Ignobili

- A decidere per il Werder è stata una doppietta di Claudio Pizarro. Rispettivamente gol 146 e 147 in Bundesliga. Imprendibile.

- Il primo gol del peruviano favorito da una giocata priva di ogni significato logico di Thomas Kraft, che avevo appena finito di lodare. Ingrato e scarso.

- Lukas Podolski sta tornando il dominatore di Colonia. Un gol e un assist e Hoffenheim a casa. Prinz..ipesco.

- Mi dicono che Sebastian Vettel abbia vinto il nono gran premio su 14. Lui super, la Formula 1 una noia mortale.

- Emozioni nel finale di Argentina-Scozia ai mondiali di rugby, però quello che giocavano i neozelandesi sabato era un altro sport. Mostruosi.

- E' ripreso il campionato di volley. Mi manca moltissimo. Inconsolabile.

-Complimenti alle ragazze della ginnastica ritmica. Però non mi piace. Incontentabile.

- La lotta alla wild card, la finale del fantabaseball e l'imminente inizio dei Jets mi distraggono non poco dalla scrittura. Meglio chiudere. Per il momento.

Lo strano caso di Breno 2 - la durissima reazione di Hoeness

Uli Hoeness il presidente del Bayern non ha preso benissimo l'arresto di Breno da parte della polizia e come suo costume spara a zero, in maniera anche condivisibile. Queste le sue dichiarazioni tradotte da Bild.de.
"Un provvedimento di arresto contro un giovane uomo che è sostanzialmente per terra, che è totalmente finito è assurdo. Con la motivazione che può inquinare le prove. Ma se non sa una parola di tedesco"
E il pericolo di fuga? "Il suo passaporto non c'è più, è sotto contratto con il Bayern. Non può lavorare da nessun'altra parte senza che noi gli diamo il permesso. Qualcosa di così incredibile non mi capitava di sentirlo da parecchio tempo. Buona notte Germania, se questo è il nostro paese". 

sabato 24 settembre 2011

Lo strano caso di Breno

Quel "tenerone" di Louis Van Gaal passava delle ore a parlare con lui. Così a occhio, non gli raccontava delle favole. Cercava, disperatamente, di spiegare il suo calcio a quello che tutti consideravano uno dei più grandi talenti del calcio mondiale. Perchè anche se dirlo adesso sembra un'eresia, Breno Vinicius Rodrigues Borges, detto Breno, lo volevano tutti. Il Bayern lo prelevò dal Sao Paulo per 12 milioni e rotti di euro, soffiandolo alla concorrenza di Real Madrid, Juventus e compagnia. Dopo le visite mediche a casa Müller-Wohlfahrt i dirigenti bavaresi annunciarono, con malcelato orgoglio, di aver acquistato uno dei giocatori più potenti della terra. I test erano spaventosi. Luca Toni, dopo averlo visto in allenamento, disse che era un fenomeno. 
Ma il calcio e la vita hanno delle regole ben precise. Se la tua attenzione non è sempre al massimo, rischi di rovinarti.
Così di Breno ricorderemo poche partite ben giocate (a San Siro contro l'Inter fu perfetto) e una valanga di amnesie tattiche e tecniche, come quelle che lo videro protagonista con Eto'o all'Allianz Arena. Cosa sia passato nella testa di Breno mentre dava fuoco alla sua casa (ammesso che sia stato effettivamente lui)  è impossibile da capire. L'unica speranza è che riesca a venirne fuori e che non finisca in un turbine di guai ancora più grande.Il Bayern gli ha già messo a disposizione uno psicologo, temo possa non bastare.

Per il resto è stata una giornata da Congresso di Vienna, da restaurazione. Solo una delle grandi d'Europa non ha vinto e cioè il Manchester UTD, che, però, aveva un'avversario tosto e ha anche giocato bene. 
Il Bayern ha passeggiato come al solito sul Bayer Leverkusen e ancora una volta non ha sofferto per un solo istante. Perfetta la definizione di Manuel Neuer su facebook "Arbeitstag - inzwischen beendet" e cioè la giornata di lavoro, intanto, è terminata. 
In chiusura segnalo un Pastore d'annata, l'inizio del campionato italiano di hockey e una straordinaria volata di Giorgia Bronzini e che domani ci sono maratona di Berlino, mondiali di ciclismo, rugby iridato, regular season mlb alla stretta finale, quintali di calcio e il grande football nfl.
Sicuramente dimentico qualcosa ma penso capirete. 

giovedì 22 settembre 2011

Riflessioni prima di.....

Prima di entrare nel complesso e magico mondo degli Atlanta Braves qualche riflessione sul mercoledì sportivo.

- So che molti di voi non saranno d'accordo ma diretta gol è il più bel programma del mondo. Non capisci nulla di sette partite e dopo novanta minuti hai la sensazione che la serata sia stata stupenda. Magari non è vero ma è una bella sensazione.

- Mirko Vucinic vince il non ambitissimo premio settimanale Mario Balotelli. Genio.

- Balotelli ha segnato contro il Birmingham City. Bravo.

- I tifosi del Napoli chiederanno la cancellazione dei turni infrasettimanali a Verona. Calvario.

- E' tornato Jovetic. Fenomeno.

- Racing Santander-Real Madrid si piazza in pole-position per la più brutta partita di calcio internazionale della stagione. Orribile.

- Serie A e Liga (dopo il pari del Barca a Valencia), due campionati che non mi fanno impazzire, sono attualmente i più interessanti d'Europa. Sorprendente.

- Mai visto Pirlo correre così veloce. Geniale (chi ha avuto la brillante idea di venderlo)

- Ogni volta che segna Miroslav Klose esulto smodatamente. Super.

- Il PSG non ha un gioco ma vince 2-1 contro il Nice. Fortunato.

- E' finita la coppa di Lega in Scozia. Eliminati i Rangers dal Falkirk. Direi che ha già vinto il Celtic. Scontato.

- I New York Yankees hanno la grande chance di sbattere fuori dai play-off i Boston Red Sox, i loro rivali più odiati e contro i quali perdono con una regolarità sconcertante. Ed, invece, vincono le prime due partite contro Tampa Bay Rays, dando una mano gigantesca alla squadra di Francona. In America è normale. Altro mondo.

- 51,813 la spaventosa media di Tony Martin, il tedesco nuovo campione mondiale a cronometro. Boh.

Spazio Amarcord

- Rubo a Dipollina (Repubblica) la definizione. Quando non c'era internet fare il giornalista era molto più complesso di adesso. Le formazioni, per esempio, delle partite internazionali erano quasi irreperibili. Massimo Marianella mi ha raccontato che appena arrivava il segnale si buttava in sala commento e sperava che lo speaker annunciasse le formazioni. Stupendo.

- Mi segnalano che Segio Tavcar ha un sito. Come molti sono nato con le sue telecronache, mi sono sciroppato imperdibili sabato pomeriggio a base di impedibili Budocnost-Vojvodina e Radnicki-Crvena Zvezda di calcio e straordinarie partite di basket con Partizan (Kicianovic e Dalipagic), Jugoplastica Split (Vilfan) e Bosna (Varajic e Delibasic). Visitatelo. Mitico.

Spazio personale

- Se qualcuno che abita a Milano ha un furgone a disposizione per un trasloco da effettuare il 29 o meglio il 30 settembre, si faccia vivo.

A sabato